Una lacrima.
Guardi un servizio sulla guerra in Siria.
Palazzi cadenti, buchi nei muri, stanze che fino a pochi
secondi prima tenevano al sicuro un bambino ora ospitano il fumo di un
esplosione, una donna urla e piange per la perdita di un figlio, di un marito.
Buchi nelle loro vite. Chissà quante lacrime hanno pianto.
La guerra. Come si può pensare ancora a fare la guerra? Nel
2013 ancora si uccidono persone innocenti. Nella mia ingenuità ho sempre visto
la guerra come una cosa lontana, una cosa che non poteva più accadere. E invece
di guerre ce ne sono anche troppe. Di fronte a questo mi sento così piccola, i
miei problemi sono nulla in confronto a una guerra che uccide bambini
innocenti, che bombarda ospedali. Ma la nostra società ci dirige verso l’indifferenza,
manda i servizi sulle guerre in seconda serata in tv e subito dopo va in onda
una lunga pubblicità che spazza via le cose appena viste. E così ognuno può
tornare nuovamente a pensare al problema che lo affligge e non al dolore del
mondo.
E mi chiedo allora se devo davvero soffrire per una persona
con la quale ho condiviso tutto, che però non ha perso nemmeno un secondo per
trovarsi qualcuna con cui divertirsi (e a quanto pare ne ha trovate davvero
tante), lodandosi con una delle mie migliori amiche delle sue tante conquiste.
Sono in guerra con me stessa, con quella parte di me che aveva visto la
bellezza e la sincerità in occhi che non ne avevano più per me, sono in guerra
con la mia ingenuità.
Ci sono guerre combattute con i carri armati e guerre
combattute con le parole. E nel nostro piccolo dobbiamo ricordarci di entrambe.
Di fronte a tutto quello che succede nel mondo mi sembra uno
spreco non amare la vita che uno ha, di fronte alle guerre sanguinose, di
fronte alle guerre personali, l’impresa più grande è apprezzare le cose che
viviamo giorno per giorno. Ma è quello che dobbiamo fare. Dobbiamo ricordarci
di sorridere per questo meraviglioso cielo azzurro sopra di noi, gioire per il
verde dell’erba e il bianco delle margherite, per la lieve brezza primaverile,
ma dobbiamo anche ricordarci di tutto quello che ci accade intorno.
“Tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi
al cielo.”
M.G.
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